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APERTURE E LINEE GUIDA 2021

Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare…
e stessi protocolli anti Covid 19, come la scorsa stagione.

Nulla di nuovo dunque per gli stabilimenti balneari.

Sebbene nel testo ufficiale del nuovo decreto manchino riferimenti specifici al settore e alle attività che si trovano sulle spiagge italiane, Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari, chiarisce che  in assenza di specifiche ordinanze locali che impediscono o limitano le attività degli stabilimenti balneari e l’ingresso in spiaggia, è consentito agli operatori del settore riaprire.

Tuttavia, bisognerà prestare maggiore attenzione alle attività accessorie, come la somministrazione di cibo e bevande, la ristorazione, le piscine all’interno degli stabilimenti.
In questi casi, sarà necessario fare riferimento alle disposizioni contenute nello stesso decreto legge, che disciplina gli orari e le modalità operative.

Ad esempio il ristorante di uno stabilimento balneare in zona gialla il 26 aprile potrà servire solo i clienti dei tavoli all’aperto a pranzo e cena.

Nessuna data dunque, solo la certezza che tutti i bagni possono aprire entro il 15 maggio, data che da sempre segna l’inizio della stagione balneare.

Le linee guida del 2021 per tutelare i turisti e i lavoratori del comparto balneare rimangono, dunque, invariate.
 Innanzitutto, nei bagni deve essere predisposta un’adeguata cartellonistica informativa sulle misure di prevenzione, anche in altre lingue;
ci devono essere percorsi di entrata e uscita definiti e indicati;
organizzare in più punti i presidi di gel igienizzanti;
l’accesso ai bagni è solo su prenotazione;
evitare assembramenti e l’invito a mantenere la distanza interpersonale;
La rilevazione della temperatura e l’obbligo di un registro di presenze per agevolare la tracciabilità di un eventuale contagio.
In spiaggia molta attenzione al distanziamento tra gli ombrelloni.
Deve essere garantita una superficie di almeno 10 metri quadrati per ogni punto ombra e un’accurata disinfezione delle attrezzature.
I protocolli stabilivano anche una regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, ect e il divieto di condivisione delle attrezzature tra persone non conviventi.

Anna C.

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