Cos’è e cosa prevede la direttiva SUP
La Direttiva SUP, entrata in vigore il 3 luglio 2021, è un intervento normativo dell’Unione Europea che vieta l’utilizzo dei prodotti in plastica monouso per i quali esistono alternative in commercio.
A maggio del 2019 è stata approvata dall’Unione Europea una Direttiva con l’obiettivo di combattere l’inquinamento marino causato dalla dispersione della plastica, al fine di colpire le tipologie di oggetti in plastica più presenti tra tutti i rifiuti ritrovati sulle spiagge del nostro continente.
Gli oggetti vietati dalla direttiva sono bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie, posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette), piatti (sia in plastica che in carta con film plastico), cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini (esclusi per uso industriale o professionale), contenitori con o senza coperchio (tazze, vaschette con relative chiusure) in polistirene espanso (EPS) per consumo immediato (fast-food) o asporto (take-away) di alimenti senza ulteriori preparazioni, contenitori per bevande e tazze sempre in EPS, tutti gli articoli monouso in plastica oxodegradabile.
La Direttiva SUP dice esplicitamente all’art. 3 che gli unici polimeri esclusi dal divieto sono quelli naturali non modificati chimicamente. Bio-plastiche e plastiche vegetali rientrano, dunque, nei materiali vietati
Quali oggetti e materiali non sono soggetti al divieto?
Si potranno utilizzare articoli monouso prodotti con fibre di canna da zucchero, bambù, canapa, cellulosa, riso, caucciù e cocco.
Direttiva SUP e Plastic-tax
Ogni paese ha due anni di tempo per recepire una Direttiva europea e l’Italia non fa certo eccezione.
Nel nostro Paese l’intervento legislativo a recepimento della Direttiva è diventato famoso suo malgrado per le polemiche che sono scaturite durante il suo iter di avvicinamento all’approvazione.
Stiamo parlando della Plastic-tax.
Essa fa parte infatti di quelle misure atte a recepire la Direttiva Europea SUP e avrebbe dovuto vedere la luce a luglio 2020 ma è slittata a gennaio 2021 causa Covid-19, comunque ancora nei due anni entro i quali doverla recepire.
La Plastic-tax è un’imposta che andrà a colpire produttori e commercianti dei cosiddetti MACSI, acronimo di manufatti per il consumo con singolo impiego.
L’importo sarà di 45 centesimi di euro per chilogrammo di plastica contenuta in questi manufatti.
Per premiare i comportamenti virtuosi è poi previsto un credito d’imposta pari al 10% delle spese sostenute nel primo anno per l’adeguamento tecnologico mirato alla produzione di manufatti compostabili ai sensi dello standard .
Anna C.